La
Tigre della Malesia una serata con Emilio Salgari di Ugo Gregoretti e Laura Malaterra |
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Silvio
Bastiancich Marco Ghio Laura Malaterra Franco Trevisi (in monitor) regia coordinamento teatrale tecnico luci tecnico audio tecnico suono realizzazione scenografica musiche cinema d’animazione consulenza cinematografica regia televisiva coproduzione televisiva organizzazione amministrazione foto |
Sandokan Yanez Marianna reporter Silvio Bastiancich, Marco Ghio, Laura Malaterra Franco Barberi Maurizio Bertani Claudio Cerchiaro Gianni Vaccarino Mauro Biffaro Maurizio Bertani by "La Lionetta” Vincenzo Gioanola Alfio Bastiancich Franco Barberi Videouno -Torino Flavia Concina Dodi Antonellini Luisa Cavallito |
MATERIALE DI DOCUMENTAZIONE 1) “Rappresentare l’Avventura”: pubblicazione contenente metodologie di lavoro della Compagnia, notizie su Emilio Salgari e il suo tempo. 2) Disco 45 giri - con i brani musicali dello spettacolo: “Malaysia” e “Marianna Rock”. DATI TECNICI: palco m 6x8 - altezza libera dal palco 4 m - attacco luce 10 kw - potenza 220/380 V SI RICHIEDE IL BUIO ATTIVITÀ DI LABORATORIO: allo spettacolo sono legate attività di laboratorio teatrale, musicale e di cinema d’animazione. COMPAGNIA DEL BAGATTO VIA PO 2 - 10123 TORINO TEL 011 8397 391 |
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Lo
spettacolo L’avventura di Salgari,
Sandokan e anche la nostra, il
viaggio della fantasia in
paesi lontani e il nostro viaggio “teatrale”, la nostra avventura
nell’allestire uno spettacolo dove teatro, musica, cinema e
televisione sono
linguaggi che ci permettono di allargare gli orizzonti
dell’immaginazione e della nostra ricerca.
I personaggi di Salgari vivono nelle pagine dei suoi libri, inventati dalla fantasia dello scrittore, che viaggia a lungo per il mondo, seduto al suo scrittoio tra le quattro mura di casa. Noi viviamo questi personaggi facendoli agire sul palcoscenico, dove le loro storie vengono ad intrecciarsi con mille altre storie quotidiane di gente comune della Verona dell’800. L’avventura è, quindi, tutto: la redazione de “La Nuova Arena” di Verona dove viene pubblicato, a puntate, il romanzo; i grandi fatti politici dell’epoca;le notizie di cronaca cittadina; le piccole storie quotidiane; Sandokan, Marianna, Yanez sul loro praho in viaggio per Mompracem, e noi, in scena, in viaggio per un diverso modo di fare teatro, avventurandoci a recitare “in compagnia dell’elettronica”. Lo spazio scenico è per noi come la stanza di Salgari; le pareti dove proiettiamo immagini di mondi lontani, nel tempo e nello spazio, sono i muri bianchi, indistruttibili per chi non ha fantasia, ma che non hanno frenato il nostro scrittore e noi nella narrazione-rappresentazione dell’avventura. «... con i colori della fantasia trasformerò questa mia stanza diventi jungla o magica città incantata o isola vista in lontananza... » da “La Tigre della Malesia”, colonna sonora dello spettacolo Perché spettacolo “multimediale”: ci interessava sperimentare, in teatro, l’uso del mezzo televisivo e cinematografico. I quattro monitors, che delimitano la scenografia, alternano a notizie di politica e cronaca di un’Italia di fine ‘800, lette da un reporter di un ipotetico telegiornale “fin de siècle”, immagini del nostro viaggio fantastico nell’avventura salgariana. Il fondale, usato come teatro delle ombre per presentare Salgari nel suo studio, che diviene muro bianco per definire la stanza di Sandokan, si trasforma in schermo cinematografico. Alle immagini un po’ retoriche di film storici sul pirata malese, succedono quelle ironiche, in cinema d’animazione, di Vincenzo Gioanola che presentano, con un pizzico di magia, il “nostro” Sandokan. Così come si intrecciano le avventure, i linguaggi delle immagini, componendo e scomponendo situazioni, personaggi e spazi, intercalandosi o sovrapponendosi all’azione teatrale vengono a “costruire” lo spettacolo quasi come un puzzle dove ogni momento teatrale trova una sua precisa collocazione. |